Comitato Regionale

Emilia-Romagna

Libertà di movimento in sicurezza

Sulle strade di Parma negli ultimi mesi una serie di incidenti mortali ha colpito duramente la città. Solo nell'ultima settimana tre eventi fatali hanno coinvolto automobilisti e ciclisti. Enrica Montanini, presidente del locale comitato Uisp: "Dura condanna a un fatto grave. E impegno sempre maggiore per il lavoro culturale"

di Enrica Montanini - presidente Uisp Parma

 

PARMA - I recenti avvenimenti, che hanno sconvolto la cittadinanza locale e anche noi della Uisp, ci spingono a riflettere sulle azioni da intraprendere per una maggiore sicurezza di tutti gli utenti della strada. Gli ingredienti Uisp della mobilità sostenibile sono quattro: sostenibilità, sicurezza, qualità urbana, educazione e partecipazione. Andiamo a illustrarli.

Sostenibilità. Chiediamo una strada più a misura di uomo, pensata anche per pedoni e ciclisti, per chi decide di essere slow e di mettersi in movimento. Per tutte le persone che scelgono di non fare parte delle interminabili code che alle ore di punta bloccano le nostre strade, ma che nonostante tutto restano intrappolate in gimkane di auto, a respirare... l'irrespirabile! E a rischiare l'irreparabile.

Sicurezza. Fretta e conseguente distrazione: questo spinge gli automobilisti e anche i ciclisti ad affrontare con leggerezza gli itinerari casa-lavoro o casa-scuola. Basta osservare chi guida in città per accorgersi che molti, mentre sono al volante, compiono contemporaneamente un'altra azione. Forse pensando che la velocità, più ridotta che in tangenziali e autostrade, possa diminuire i rischi. In realtà è proprio nelle aree urbane (ma non solo) che è molto facile incorrere nell'imprevisto: il pedone che attraversa, il ciclista o qualsiasi altra improvvisa azione compiuta da un altro soggetto. Se è vero che la sicurezza stradale dipende molto dai nostri comportamenti, è altrettanto vero che un importante parte del lavoro spetta anche agli enti pubblici: progettare piste ciclabili diffuse, razionali e ben segnalate e che non si incrocino o sovrappongono improvvisamente a strade aperte al traffico; promuovere il trasporto pubblico; incentivare i cittadini con progetti specifici (ad esempio il Pedibus) ad utilizzare l'auto solo se strettamente necessario.

Qualità urbana. La nostra associazione, promuovendo manifestazioni come Vivicittà e Bicincittà, da anni lancia appelli affinchè le città siano progettate non per i mezzi a motore, ma prioritariamente per l'uomo, per il cittadino. Camminare, correre, pedalare e giocare in sicurezza anche in città, in spazi accoglienti e accessibili, respirando aria accettabile, godendo di angoli e scorci non stuprati da inutili giganti di cemento: questo è quello che vogliamo. Da queste barriere e dalle asperità che in modo innaturale riusciamo a creare nelle città, alcune discipline, come il parkour, nascono e traggono vitalità, dimostrando quasi un adattamento co-evolutivo alle aree urbane. Il gioco, il divertimento è nello sconfiggere gli ostacoli! Dal nostro punto di vista, lo sport e in particolare lo sportpertutti, servono anche a questo, a saper realizzare nelle città luoghi informali per praticare le attività, come già accade in molti paesi del Nord Europa.

Educazione e partecipazione. Muoversi per divertirsi, per migliorare la propria qualità della vita, per stare insieme e per fare prevenzione. Muoversi però con consapevolezza, conoscendo le regole della civile convivenza. La scuola, i Comuni, la Regione e tutta la comunità dovrebbero essere impegnati in progetti formativi sulla sicurezza stradale finalizzati all'educazione dei bambini e dei ragazzi, a partire dai primi anni di età. Realizzare percorsi casa-scuola a piedi e in bici per creare relazioni, per dare tempo di osservare tutto ciò che ci circonda e per imparare, di conseguenza, ad apprezzare il nostro quartiere o a coglierne elementi di degrado. Educare ad essere cittadini attenti e propositivi. Questo deve essere lo sforzo comune che deve vedere protagonista tutto l'associazionismo, anche quello sportivo, in un progetto condiviso di partecipazione che necessita però della spinta propulsiva dalle istituzioni, prima di tutto dei Comuni, che hanno competenze dirette sul tema della mobilità urbana.

Siamo consapevoli che tutto questo non serve ad alleviare il dolore di perdite che risultano drammatiche e soprattutto incomprensibili, ma crediamo che possa aiutare a prevenire ulteriori tragedie e ad evitare nuove vittime innocenti della strada.

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